Filiera corta, minimi processi tecnologici, più garanzie sanitarie, sostenibilità per l’ambiente

Unione Italiana Food IV Gamma ha diffuso un comunicato nel quale, anche considerando la crisi generata dalla pandemia da Covid-19, auspica un cambiamento più strutturale di tutta la filiera agroalimentare e ribadisce il proprio impegno per uno sviluppo sostenibile, così come indicato da “Farm To Fork”, la strategia elaborata dall’Ue nell’ambito del “Green New Deal”.
Con il termine “IV gamma” si intendono i prodotti ortofrutticoli, frutta e ortaggi freschi, lavati e confezionati attraverso processi tecnologici di minima incidenza e pronti per il consumo. Uif IV Gamma rimarca che “dal punto di vista dei consumi, le aziende investono continuamente in innovazione tecnologica volta ad efficientare i processi produttivi riducendo continuamente il fabbisogno di acqua ed energia.
In ogni caso il processo aziendale è notevolmente più efficiente di quello domestico; ad esempio, il procedimento di lavaggio industriale consuma circa il 90% di acqua in meno rispetto a quello domestico, a parità di prodotto”.

In questo senso la nota Uif sostiene che le produzioni di IV gamma sono le meno impattanti e più sostenibili all’interno del panorama alimentare. Oltretutto, i tempi che intercorrono tra la raccolta, la lavorazione e la vendita sono molto brevi, frutto di una ‘filiera corta’ e garanzia di freschezza del prodotto. A sottolineare la sostenibilità del prodotto di IV Gamma, UIF ricorda che quello che viene venduto al consumatore è un prodotto già mondato, lavato e porzionato. È quindi a ‘scarto zero’ e quello che viene scartato durante in processo di confezionamento viene riutilizzato al 100%, prevalentemente per l’alimentazione animale, in un’ottica perfettamente circolare. La IV Gamma rende facilmente accessibili al consumatore i prodotti vegetali, tant’è che oggi l’80% delle famiglie italiane fa uso dei prodotti di IV Gamma, afferma Uif. E questo rappresenta un importante passo verso un consumo alimentare sostenibile e una transizione verso una alimentazione con meno carni e più frutta e verdura.