Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità una legge per la promozione dell’aggregazione di imprese agricole e della cooperazione nel sistema agro-alimentare e della pesca.
Si legge nella relazione al provvedimento legislativo approvato che “attraverso modelli organizzativi incentrati sull’aggregazione delle aziende agricole che intervengono nelle fasi di raccolta, di condizionamento, di lavorazione, di trasformazione, di commercializzazione dei prodotti agricoli, zootecnici, forestali, della pesca e dei servizi connessi è possibile conseguire con efficacia gli obiettivi orientati al miglioramento qualitativo delle produzioni, alla crescita della capacità di commercializzazione, alla utilizzazione ottimale delle risorse naturali ed ambientali, al contenimento dei costi di produzione attraverso economie di scala ed all’aumento della competitività del sistema agroalimentare e della pesca”.
Destinatari dei benefici previsti saranno sia le cooperative singole o associate e sia i loro consorzi: unica condizione che queste siano iscritte all’albo nazionale delle società cooperative a mutualità prevalente.

Interventi regionali per l’agricoltura: in Veneto si pensa ai terreni incolti
In Veneto invece si pensa all’istituzione della “Banca della terra” che assumerà le funzioni di un ‘catasto’ dei terreni incolti o abbandonati, di proprietà pubblica o privata, da riassegnare ad agricoltori.
La commissione Agricoltura del Consiglio veneto ha approvato all’unanimità la proposta di legge che passa subito all’esame del Consiglio regionale. In Veneto, secondo quanto calcolato da Coldiretti regionale, ci sono almeno 15 mila ettari di terreni incolti, abbandonati o sottoutilizzati e, nel contempo, almeno 3 mila giovani imprenditori che chiedono di poter disporre di maggior superficie agricola per poter sviluppare la propria attività e creare nuovi posti di lavoro. A incrociare ‘domanda’ e ‘offerta’ potrà essere appunto la “Banca della terra”, attraverso il censimento puntuale delle particelle agrarie pubbliche o private non coltivate e l’affidamento temporaneo a bando agli imprenditori che ne faranno richiesta, con priorità per i giovani agricoltori. La proposta di legge affida ai Comuni il compito di mappare gli appezzamenti abbandonati e incolti presenti nel propri territorio. I Comuni si potranno avvalere del supporto informatico della banca dati della Regione. In caso di inadempienza degli enti locali scatterà il potere sostitutivo della Giunta regionale che dovrà provvedere a completare il censimento e a gestire, attraverso i servizi infornativi del settore primario, l’assegnazione dei terreni, tramite gara pubblica.