Allarme siccità anche nel veneziano, in particolare per la campagna di Chioggia che rischia la risalita del cuneo salino dalla foce dell’Adige. Infatti, l’assenza di precipitazioni degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fiume a meno 3,80 metri rispetto allo zero idrometrico di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra i 60 e gli 80 metri cubi d’acqua al secondo, che risulta ad essere insufficiente perché possa funzionare lo sbarramento antisale degli anni ’90 posto alla foce dell’Adige.
L’acqua salata che risale lungo l’Adige porterà delle ripercussioni sull’ecosistema e sull’ambiente e  nei prossimi giorni, dopo l’allerta per i comuni di Rosolina e  S. Anna, non saranno più garantite le irrigazioni agricole anche nel territorio clodiense. Il Consorzio di bonifica Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche sufficienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale «e questi – afferma il presidente di Coldiretti Venezia Giorgio Piazza – sono i primi effetti dei tagli regionali alla bonifica. Il Veneto sta dando un brutto esempio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti».
Il problema, principalmente causato dalle estrazioni metanifere degli anni ’50, dovrebbe essere risolto con un’attenzione più oculata da parte dello Stato, come è accaduto per  Polesine, Ferrarese e Ravennate che hanno avuto a disposizione  dei fondi speciali per riparare i danni permanenti. Infatti ancora oggi, al contrario di quanto avviene nel Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifica dei propri territori colpiti dalla subsidenza.
«Ci auguriamo – conclude Giorgio Piazza – che nel bilancio veneto 2012 si provveda ad inserire quei fondi per subsidenza e sollevamento dell’acqua, indispensabili per il territorio, e non soltanto per il mondo agricolo».