Le scorte dei prodotti in stagionatura potranno garantire i prestiti alle aziende in difficoltà .

Il rapporto di Coldiretti presentato in occasione del “Cibus Forum” ha dimostrato che, a confronto di altri settori più duramente colpiti dalle ricadute economiche dell’emergenza sanitaria, l’agroalimentare si impone come prima ricchezza del Paese avendo continuato a muovere un giro d’affari del valore di 538 miliardi di euro.
Questo perché, sempre in confronto con settori meno primari come moda o automobile, ha avuto la possibilità di contenere maggiormente i danni anche in forza della sua capillare distribuzione sul territorio. La filiera dell’agroalimentare vale il 25% del Pil, conta 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Garantendo 3,8 milioni di posti di lavoro.
Anche gli ultimi dati sull’export, relativi al 2019, fanno sperare che la crescita record degli ultimi anni non risenta troppo dei mesi difficili che stiamo vivendo: l’anno scorso le esportazioni agroalimentari hanno toccato i 44,6 miliardi di euro, soprattutto in direzione dei Paesi dell’Unione Europea, Germania in testa. Il Made in Italy fa leva sui propri prodotti a marchio e alla fine di luglio il Mipaaf ha pubblicato l’elenco aggiornato dei Dop/Igp/Stg: 305 specialità, di cui oltre la metà sono riconosciute con la Denominazione di Origine Protetta.

Proprio ai prodotti tutelati da Dop e Igp si lega una significativa novità introdotta dal Decreto “Cura Italia”: sancita nel testo ratificato lo scorso 23 luglio, la misura in questione è entrata in vigore all’inizio di settembre, e consente di impegnare prodotti agroalimentari Dop e Igp in “pegno rotativo”. Cioè di utilizzare alimenti (ma sono inclusi anche prodotti vitivinicoli e bevande spiritose, purché tutelati dalle denominazioni) di comprovato valore come pegno da garantire in cambio di prestiti. La formula costituisce una forma di finanziamento particolarmente innovativa, “che ben si adatta ad alimenti che chiedono tempo per completare il ciclo produttivo, come vini da invecchiamento, formaggi stagionati o salumi da affinamento”, spiega Coldiretti. Le specialità alimentari potranno essere impegnate a decorrere dal giorno in cui sono collocate nei locali di produzione e/o stagionatura e/o immagazzinamento, in cambio di prestiti che vengono incassati mantenendo la proprietà del prodotto.