«Ho rimarcato con forza a Christopher Jester, nuovo consigliere per gli affari economici del consolato USA di Milano venuto in visita a palazzo Ferro Fini, che la politica delle sanzioni verso la Russia va assolutamente rivista se non cancellata del tutto»: una presa di posizione esplicita quella del Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti. «Non ho fatto mistero alle autorità statunitensi – spiega Ciambetti – della preoccupazione per le nostre imprese venete e del nord Italia, quelle che possono trainare una ripresa che in Italia è alquanto stentata. Lombardia, Emilia e Veneto, cioè le tre regioni che sostanzialmente reggono i conti pubblici italiani, sono anche quelle maggiormente penalizzate dalle sanzioni verso la Russia».
A rafforzarne la tesi veneta anche i dati recentemente diffusi dalla Cgia di Mestre sull’export verso la Russia, dati che rivelano come il Veneto abbia perso nel 2015 il 30,6% le proprie esportazioni, pari a oltre 688 milioni: un prezzo indubbiamente alto pagato dalle imprese venete alle politiche delle sanzioni dell’Unione europea e Usa verso Mosca. Il Presidente del Consiglio aggiunge: «Come ho detto al consigliere Jester, per noi è necessario rilanciare l’occupazione e le sanzioni vanno nella direzione esattamente opposta creando tensioni che, alla lunga, non saranno gestibili. Come Veneto, stiamo sacrificando fin troppo per sostenere una strategia che – ha concluso Ciambetti –non ha dato alcun frutto, se non una mela avvelenata per la nostra economia, le nostre imprese, la nostra occupazione».