Non ci sarà proroga per le trattative e per Confagricoltura i prodotti italiani sono minacciati .

Il Regno Unito è il quarto mercato di sbocco per le produzioni agroalimentari italiane, dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Vino e mosti e prodotti ortofrutticoli incidono per il 45% sul totale delle esportazioni destinate al mercato britannico. Lo scontato esito delle votazioni alla Camera dei Comuni sull’accordo di recesso del Regno Unito dalla UE che blocca per legge la proroga del periodo transitorio dopo la Brexit rilancia le preoccupazioni di Confagricoltura sul futuro delle relazioni commerciali bilaterali e sulla tutela del “Made in Italy agroalimentare”.
Per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, infatti, c’è troppo poco tempo per trattare un accordo e quindi resta il rischio che si crei una vera e propria frontiera tra Ue e Regno Unito per l’agroalimentare Made in Italy. Oltrettutto è concreto anche il timore che il governo di Londra possa aprire la strada alle importazioni da Paesi terzi dove vigono sistemi produttivi meno rigorosi in termini di sicurezza alimentare, tutela dei lavoratori, protezione delle risorse naturali.

Massimiliano Giansanti
presidente
Confagricoltura

È troppo breve il tempo a disposizione per negoziare un accordo commerciale ampio e approfondito: ad esempio, l’intesa raggiunta dalla Ue con il Canada ha richiesto sette anni di trattative. Il negoziato più breve, quello con la Corea del Sud, è durato oltre due anni. Senza un accordo alla fine del periodo transitorio ci troveremmo alla fine dell’anno con il ritorno delle frontiere tra UE e Regno Unito e il ripristino di dazi e controlli sulle merci. In pratica una ‘hard Brexit’ a scoppio ritardato. È un rischio concreto, denunciato nei giorni scorsi in prima persona dalla presidente della Commissione europea. Devono essere regolate anche una serie di questioni che sono fondamentali a partire dal riconoscimento delle indicazioni geografiche protette che, senza intesa, non sarebbe più garantito sul mercato britannico. A tutto vantaggio delle imitazioni e delle contraffazioni delle nostre specialità.