Secondo il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, con la riforma della politica agricola comune (Pac), che dovrebbe essere definita entro giugno, confluiranno nel nostro Paese più di sei miliardi all’anno, di cui quattro miliardi di aiuti diretti e due miliardi per lo sviluppo rurale.
Secondo De Castro quelle della nuova Pac sono «risorse importanti specie per il Mezzogiorno, perché significano dare sostegno alle imprese, al lavoro, riuscire a mettere in moto un sistema agroalimentare che in questo momento di crisi è l’unico settore che sta vedendo aumentare il fatturato, le esportazioni e l’occupazione». Per questo il Parlamento europeo nei negoziati in corso con il Consiglio Ue e la Commissione europea difende le sue risorse, con l’obiettivo di una Pac «che guardi alle imprese e a come renderle più forti e competitive sul mercato».
Al lavoro dell’Europarlamento si aggiunge «il lavoro della regione Puglia che coordina le regioni italiane, da cui sono nati importanti emendamenti» ha precisato il presidente della Commissione agricoltura dell’Europarlamento. «Grazie al Parlamento europeo e alle regioni avremo una Pac più vicina alle imprese e meno rischiosa rispetto alle proposte della commissione: penso all’olivicoltura, alla convergenza interna, al rischio delle colture permanenti».