Incontro dei consiglieri democratici a palazzo Ferro-Fini con i rappresentanti di Agrinsieme: il direttore di Confagricoltura Veneto Sergio Bucci, il presidente ed il direttore di Cia, Veneto Flavio Furlani e Valter Brondolin, il responsabile regionale Legacoop Agroalimentare Davide Mantovanelli ed il presidente Confcooperative Veneto – Fedagri Antonio Melato. Al termine, il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Lucio Tiozzo, ha annunciato: «Chiederemo ufficialmente all’assessore Franco Manzato un incontro per confrontarci nel merito delle scelte che dovranno essere compiute e per evitare che, nel Psr e nel Bilancio, vengano presentati all’ultimo momento documenti calati dall’alto, limitando i tempi di approfondimento e discussione».
«Stiamo correndo il rischio – ha rimarcato Sergio Reolon – che nell’elaborazione del Psr ci si limiti alla stesura di un freddo documento burocratico-amministrativo, mentre servono chiari indirizzi politici e, soprattutto, attenzione ai risultati: non è importante tanto la percentuale dei fondi impegnati, quanto la verifica della spesa, che è, invece, assolutamente assente». «Il Veneto – ha aggiunto Bruno Pigozzo – si sta caratterizzando per utilizzare poco e male i fondi europei, con iniziative di piccolo cabotaggio. Il Pd, anche con la presentazione della legge sul recupero di suolo agricolo, sta dimostrando con i fatti di avere, al contrario, una visione organica e prospettica non solo del settore primario, ma dell’intero modello di sviluppo da dare al Veneto».
Il vicepresidente della commissione agricoltura Graziano Azzalin, ha puntato il dito, in particolare, sul nodo del credito: «È un problema di quantità, ma anche di qualità e strumenti. Per quanto riguarda il Piano di Sviluppo Regionale, il Pd farà ovviamente la propria parte nel chiedere che vi sia una razionalizzazione delle misure e delle sottomisure e che tutto sia inquadrato in una progettualità che non sia scollegata dagli altri settori”.