La guerra ha per conseguenza anche il blocco delle forniture per l’industria alimentare italiana

Tra gli effetti dell’invasione russa dell’Ucraina sarà inevitabile un’impennata dei costi delle materie prime che il nostro Paese importa da quelle aree. Non è solo una questione di gas: Russia e Ucraina sono responsabili del 29% del commercio globale di grano, quasi il 20% delle esportazioni di mais e l’80% delle esportazioni di olio di girasole.
«La guerra – spiega Mauro Agnoletti, docente dell’Università di Firenze e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Nazionale sul Paesaggio Rurale del Ministero delle politiche agricole propone anche il tema degli approvvigionamenti alimentari. Siamo diventati un paese trasformatore: abbiamo abbandonato quasi la metà delle superfici agricole perché i prezzi delle nostre produzioni non sono giudicati vantaggiosi rispetto a quelli di altri Paesi»
Le imprese agricole stanno già registrando enormi difficoltà a reggere gli aumenti che si stanno registrando in queste settimane: i prezzi del gas naturale sono aumentati del 379% rispetto all’ultimo trimestre del 2020, mentre il prezzo dell’urea è salito nello stesso periodo del 245%. «Rischiamo – sottoliea Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricolturadi non avere a disposizione le quantità necessarie di fertilizzanti per i prossimi raccolti. E il blocco dell’attività nel porto di Odessa potrebbe far collassare il mercato internazionale dei cereali».

I prezzi dei fertilizzanti sono già oggi esponenzialmente aumentati con il risultato è che il 30% delle imprese agricole si dichiara costretta a ridurre i raccolti, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.
E non basta: Coldiretti lancia l’allarme per il trasporto delle merci, che per l’85% viaggia su strada: lo sciopero dei Tir sta provocando danni incalcolabili con i prodotti freschi che marciscono nei magazzini e l’industria alimentare che è costretta a fermare gli impianti di lavorazione per la mancanza di forniture.
Il paradosso è che si buttano i prodotti agricoli scampati al maltempo, mentre molte famiglie sono in crescente difficoltà.