«Dobbiamo difendere la nostra normativa a tutela della qualità delle nostre produzioni e del made in Italy, in linea con quanto dichiarato dalle autorità italiane, che stanno già predisponendo le argomentazioni necessarie da inviare alla Commissione europea»: questa la posizione di Giovanni La Via (Ap-Ppe), Presidente della Commissione Ambiente, Sanità e sicurezza alimentare del Parlamento europeo.
Come è noto, la Commissione europea ha inviato una diffida all’Italia nella quale chiede la correzione del divieto, esistente solo in Italia, di utilizzare il latte in polvere per la produzione di formaggi e yogurt in base a una legge del 1974. Secondo gli uffici della Commissione, la normativa sarebbe contraria alle disposizioni in tema di mercato interno e libera circolazione delle merci. L’abolizione di tale divieto interessa solo i formaggi comuni, e non i formaggi a marchio DOP e IGP (Denominazione di Origine Protetta e Indicazione Geografica Protetta) i quali sono soggetti a disciplinari che vietano la produzione con materie prime diverse dal latte crudo. «Se dovessimo perdere questa battaglia, che giuridicamente risulta complessa – sottolinea l’eurodeputato siciliano – agiremo sulle regole relative all’etichettatura, cercando di tutelare i nostri agricoltori e consumatori e chiedendo alla Commissione europea l’inserimento obbligatorio in etichetta di una dicitura che informi il consumatore sulla produzione di formaggio a partire da latte in polvere».