Più informazioni e più controlli sull’uso di medicinali a tutela degli animali e dei consumatori

Un giorno cruciale per gli allevatori italiani: il 28 gennaio, infatti, porta due novità molto rilevanti che cambiano contemporaneamente le ricette e le confezioni dei farmaci veterinari. Innanzitutto, è proprio da questo giorno che entra in vigore il “Registro Elettronico dei Farmaci” destinato a cambiare in modo significativo l’approccio con le cure sanitarie agli animali in allevamento, completando il percorso iniziato con l’introduzione della ricetta elettronica.
Questo permetterà un preciso monitoraggio del farmaco veterinario e si potrà sapere con esattezza quali molecole sono utilizzate e in quali quantità. Sparisce ogni registro su carta e tutto si svolgerà per via elettronica attraverso il portale “Vetinfo” che fa capo al Ministero della Salute. Veterinari e allevatori saranno tenuti ad ottenere le necessarie credenziali di accesso per l’utilizzo del registro elettronico. In questo modo potranno dare origine ad un “protocollo terapeutico” nel quale viene identificata l’azienda, il farmaco da usare, la posologia, la durata del trattamento, la diagnosi, la specie animale al quale è destinato, nonché la categoria Classyfarm.
Il risultato finale di tutto questo lavoro sarà la puntuale conoscenza sull’impiego di ogni medicinale, verificabile in molti modi, anche solo inserendo la matricola sanitaria dell’animale che interessa monitorare.

La seconda novità portata dal 28 gennaio è invece relativa all’applicazione del nuovo regolamento europeo sull’imballaggio e l’etichettatura dei farmaci veterinari. Non è previsto, come sembrava in un primo momento, alcun periodo di transizione e le aziende farmaceutiche che non si sono attivate tempestivamente potrebbero trovarsi in difficoltà. Con il rischio che venga ad interrompersi la catena di approvvigionamento proprio per la mancata conformità delle etichette e delle confezioni.
L’Aisa, l’associazione che riunisce le industrie del farmaco veterinario, si è rivolta alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen affinché si trovi una soluzione transitoria che possa scongiurare questo pericolo.