Utilizzare i finanziamenti europei della Politica agricola comune (PAC) per migliorare il potere contrattuale degli agricoltori e far crescere l’agroalimentare europeo. È la proposta lanciata da sei tra le maggiori organizzazioni cooperative europee (Coop de France, Cooperativas agro-alimentarias, Confagri, Confocooperative, Legacoop, Agci Agrital) che si sono riunite a Roma per presentare al presidente della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del parlamento europeo, Paolo De Castro, e al relatore del dossier misure di mercato, Michel Dantin, una serie di emendamenti ai testi di riforma della PAC post 2013. Emendamenti che contengono misure volte a premiare gli imprenditori che vogliono riunirsi in Organizzazioni dei produttori, cioè società di diritto che hanno come scopo la commercializzazione dei prodotti dei propri soci.
«In questo modo – hanno dichiarato Maurizio Gardini, rappresentante dell’Italia; Eduardo Baamonde, rappresentante della Spagna; Domingos Godinho, portoghese, e Christian Pees, francese – il mondo agricolo sarà in grado di compiere un salto di qualità e di raggiungere volumi di offerta per competere sui mercati internazionali. Attraverso semplici modifiche dei regolamenti saremo nelle condizioni di dirottare importanti risorse finanziarie verso le Organizzazioni dei produttori in tutti i settori produttivi, al fine di riequilibrare il valore all’interno della catena di approvvigionamento». Il tutto, assicurano le cooperative, senza provocare aumenti di spesa o stravolgere l’esistente perché si tratterebbe soltanto di una razionalizzazione delle risorse finanziarie e di un loro migliore reindirizzamento. «Se vogliamo che la PAC abbia un futuro ancora lungo – hanno concluso – dobbiamo avere il coraggio di cambiarla e di incentivare misure che creino sviluppo e competitività evitando di disperdere inutilmente risorse pubbliche».