Cresce l’export dei prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli che nel 2013 hanno raggiunto un valore complessivo di 5 miliardi 471 milioni, mettendo a segno rispetto all’anno precedente un +5,4%, a fronte di un aumento, su scala nazionale, del 4,9% . Un dato tanto più importante se confrontato con il calo dei consumi interni in atto da alcuni anni.
«Siamo la prima regione per export agroalimentare in Italia, con una percentuale del 16%, dato che ci pone davanti anche alla Lombardia – ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni – ma vogliamo crescere ancora, perché siamo la terra della Food Valley, abbiamo la più alta quota di prodotti Dop e Igp e grandi marchi famosi nel mondo. Per questo è indispensabile che anche l’accordo di libero scambio che si sta predisponendo tra Ue e Usa sia sulla falsariga di quello stipulato con il Canada, che ha introdotto il riconoscimento dei prodotti a denominazione d’origine europei anche in quel Paese».
Tra i recenti provvedimenti del Governo richiamati da Rabboni anche la decisione per il prossimo anno di triplicare i fondi per la commercializzazione e promozione delle Dop e Igp in Usa e Canada attraverso la grande distribuzione organizzata.

Emilia Romagna leader: nel 2013 in calo produzione e redditività
Disaggregando il dato complessivo delle esportazioni emiliano-romagnole, tra le voci più significative vi sono i salumi con un valore di 608 milioni di euro e un aumento sul 2012 del 9%; i formaggi e i prodotti lattiero-caseari con 604 milioni e un +6%; pasta e derivati dai cereali (600 milioni, +3,6%); e il vino (392 milioni, +9,8%). Tra i prodotti agricoli regina incontrastata è la frutta fresca (che rappresenta da sola il 55,9% delle esportazioni agricole regionali) con un valore di 469 milioni di euro, ma una flessione rispetto al 2012 del 3,4%.
L’ annata agraria 2013
Per quanto riguarda l’annata agraria, il 2013 ha evidenziato una riduzione del 3 % della produzione lorda vendibile. Un arretramento dovuto essenzialmente al forte maltempo primaverile, con diffusi fenomeni di dissesto specialmente nelle aree appenniniche, e la tromba d’aria che a maggio ha colpito le province di Bologna e di Modena. Tale flessione tuttavia non ha impedito all’agricoltura emiliano-romagnola di confermare un valore di 4,35 miliardi di euro di Plv, consolidando i buoni risultati degli ultimi anni. In aumento, dell’1,5% netto il valore aggiunto, ma a causa dell’aumento dei costi fissi, la redditività delle aziende scende dell’1,3%.