«È assolutamente necessario migliorare alcuni aspetti delle misure previste dalla Commissione europea per fronteggiare la crisi dell’ortofrutta»: lo ha detto il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, al termine dell’incontro con le associazioni e le organizzazioni di categoria convocato per trattare le problematiche riguardanti la crisi del settore per la produzione di pesche e nettarine e per l’impatto del recente embargo adottato dalla Russia su alcune importanti produzioni ortofrutticole.
«Va dato atto alla Commissione europea – ha detto il ministro Martina – di aver finalmente dato riscontro a quanto già da diverse settimane ha chiesto l’Italia, insieme ad altri Stati membri, sulla necessità di adottare tempestivamente misure urgenti per affrontare la crisi che sta colpendo il settore produttivo delle pesche e nettarine. Da questo punto di vista la proposta di un atto delegato che preveda misure di sostegno per tali prodotti è sicuramente un segnale positivo. Tuttavia, è assolutamente necessario migliorare alcuni aspetti delle misure previste dalla Commissione nell’atto di delega. Mi riferisco, in particolare, alla necessità di integrare le possibili destinazioni dei prodotti ritirati, di ampliare la retroattività delle misure e di prevedere prezzi di ritiro più congrui. Cercheremo – ha concluso il Ministro – di condividere questi obiettivi con Francia, Spagna e Grecia, che sono gli altri Paesi comunitari interessati alle misure di crisi proposte, in modo da rappresentare con efficacia tali posizioni già nel corso del prossimo Comitato di gestione della Commissione europea previsto per la fine di agosto».

Embargo russo: promozione dei prodotti freschi anche in Italia
Nel corso della riunione operativa sul settore ortofrutticolo dopo le ritorsioni decise da Vladimir Putin convocata dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina ha spiegato che: «Per quanto riguarda il problema dell’embargo della Russia su alcune produzioni ortofrutticole, alla luce della comunicazione della Commissione che prevede l’attivazione di misure eccezionali di crisi a sostegno di alcuni prodotti con uno stanziamento comunitario di 125 milioni di euro, chiediamo siano implementati con ulteriori risorse. Su questo aspetto, che sarà trattato dal Consiglio straordinario dei Ministri dell’Agricoltura programmato per il prossimo 5 settembre, è emersa la necessità di ampliare in modo congruo anche la lista dei prodotti rispetto a quanto preannunciato dalla Commissione europea». Complessivamente si stima che, solo per l’Italia, le spedizioni di prodotti agroalimentari siano in totale di circa 200 milioni di euro all’anno. Ed in particolare: l’export di ortofrutta per un importo di 72 milioni di euro nel 2013, le carni per 61 milioni di euro, latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro.
In merito all’esigenza, manifestata durante la riunione dalle associazioni, di programmare uno sforzo straordinario nel settore della promozione delle produzioni ortofrutticole italiane, per far comprendere ai consumatori l’importanza della stagionalità delle produzioni, del legame tra qualità agroalimentare e territorio e dell’importanza di consumare produzioni ortofrutticole italiane, «il nostro obiettivo prioritario – ha concluso Martina – è quello di valorizzare le produzioni italiane chiedendo in primis ai consumatori di sostenerle e di sceglierle, secondo la stagionalità».