Il protezionismo di Trump sta per colpire anche l’Europa: è allarme per il nostro agroalimentare

Per quanto non siano ancora definite le tempistiche e le modalità di come la guerra commerciale verrebbe a scatenarsi tra le due sponde dell’Atlantico, in casa nostra Coldiretti ha già fatto il quadro di quanto potrebbe incidere l’imposizione di dazi (presupponendola al massimo livello del 100%) sui prodotti principali del Made in Italy agroalimentare. A Cominciare dal Prosecco che aveva lo scorso anno visto crescere l’export verso gli Usa del +10%: una bottiglia in Italia ha un costo di 5-6 euro che diventano nella grande distribuzione degli Stati Uniti 10-15. Con un dazio del 100% il prezzo arriverebbe a 20-30 euro.
Altrettanto un chilo di grana padano negli Usa può costare l’equivalente di 30-35 euro, contro i 12-15 in Italia: domani si potrebbe arrivare a 60-70 euro al chilo ponendo il prodotto fuori mercato. Per i 305 milioni di euro di pasta esportati si passerebbe dell’attuale prezzo di 2,75 euro al chilo 3,75 euro al chilo e per la mozzarella di bufala Campana Dop,esportata per 273 milioni, i 41,3 euro di oggi salirebbero a 82,6.
Altro ‘prodotto bandiera’ dell’export oltreoceano è l’olio d’oliva extravergine: l’Italia ne esporta negli Usa per 436 milioni di euro ed il rischio è che arrivi a costare 24 euro ed oltre al litro, un prezzo proibitivo. Infine il prosciutto di Parma o di San Daniele, che oggi nei supermercati Usa costa dai 35 ai 60 dollari al chilo. Se raddoppiasse il prezzo, prodotti di qualità inferiore provenienti da Paesi non europei avrebbero buon gioco a sostituirsi alla produzione italiana.

Ettore Prandini
presidente Coldiretti

L’Italia rischia di essere ingiustamente tra i Paesi più puniti dai dazi Usa. È peraltro paradossale il fatto che l’agroalimentare italiano rischi di essere il settore più colpito nonostante risulti completamente estraneo alla disputa.
Una buona premessa al confronto sono le importanti relazioni con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha saputo costruire il premier Giuseppe Conte.