Dalla Ministra Bellanova, i punti fermi posti dall’agricoltura per l’utilizzo dei fondi europei .

«Siamo consapevoli che la filiera zootecnica è ancora in forte sofferenza, in particolare il comparto bovino e quello suinicolo»: lo ha sottolineato la Ministra all’agricoltura, Teresa Bellanova.
Il suo intervento sulle politiche per la ripresa legate al Recovery Fund, in discussuone in sede governativa, è avvenuto in occasione dell’assemblea UNICEB, l’organizzazione che in campo nazionale, comunitario ed internazionale cura e tutela gli interessi della filiera delle carni, dall’allevamento del bestiame fino alla trasformazione e commercializzazione delle carni e dei prodotti.
«È evidente che oggi – ha proseguito la Ministra – il nostro obiettivo prioritario è quello di salvaguardare la vitalità e la competitività delle imprese, sostenendole in questo passaggio delicatissimo e ponendo le basi per costruire il futuro del nostro Paese. In questa fase siamo impegnati su più fronti, ma sempre con un unico obiettivo: futuro della filiera agroalimentare, rilancio del Paese e interesse nazionale, coincidono».

Come ha sottolineato Teresa Bellanova, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziato con i fondi europei del “Next Generation EU”, dovrà avere un “cuore agricolo” accompagnando il processo di transizione verde del sistema economico e sociale del nostro Paese.
«Come più volte ho avuto modo di ribadire – ha sottolineato Teresa Bellanova – intendo avviare un confronto aperto e serrato con l’Europa sui contenuti del Piano Strategico che dovrà delineare concretamente gli interventi attuativi della nuova PAC. Il nostro impegno sarà costante nel definire un quadro di regole comuni, affinché gli impegni previsti dalla PAC costituiscano opportunità di sviluppo della filiera e non rappresentino ulteriori appesantimenti burocratici, di cui non abbiamo bisogno.
Sul fronte infine dell’etichettatura nutrizionale fronte-pacco, il nostro impegno è volto a stralciare le indicazioni geografiche, Dop e Igp, a tutela di eccellenze già riconosciute a livello europeo».