Sostenere e incentivare l’istituzione di un sistema di tracciabilità fino all’etichettatura e ottenere così la massima trasparenza nella commercializzazione dei prodotti a base cerealicola, in particolare della pasta di grano duro. È quanto chiede al Governo la risoluzione approvata in Commissione agricoltura a prima firma della deputata Pd Colomba Mongiello.
«Questa risoluzione – ha dichiarato il presidente della Commissione, Luca Sani – ha l’obiettivo di tutelare i consumatori rendendo esplicita nelle etichette l’origine delle materie prime utilizzate dall’industria pastaria come frumento, fecola e farina. Di fatto, si tratta dell’estensione al settore cerealicolo di tracciabilità e certificazione, fattori che hanno fatto la fortuna di molti prodotti agricoli o trasformati. Negli ultimi anni la redditività delle produzioni di grano duro in Italia si è costantemente ridotta con prezzi di vendita sempre più bassi per gli agricoltori e costi di produzione sul campo in progressiva salita. Nello stesso tempo, il mercato globale del grano duro sta marginalizzando i nostri cerealicoltori, con l’Italia che, dipendendo dall’estero per il proprio fabbisogno di grano duro, sta risentendo più di ogni altro Paese dello squilibro dei mercati. Nella risoluzione – conclude il presidente Sani – chiediamo quindi l’incremento della produzione nazionale senza accrescere la pressione sulle risorse ambientali, di sostenere l’aggregazione e l’organizzazione economica della filiera del grano, di adeguare il sistema della ricerca verso le reali necessità della produzione in termini di genetica, di lotta ai patogeni e di tecniche di coltivazione a maggiore resa».