Risparmi per 15,3 milioni di euro ed una riduzione significativa della struttura ministeriale: queste le novità imposte dalla riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, contenuta nel Decreto del Presidente della Repubblica pubblicato che entrerà in vigore dal 1 maggio. Con lo stesso provvedimento, “ispirato a criteri di efficienza ed efficacia funzionale ed operativa”, il Dipartimento delle politiche europee ed internazionali si occuperà anche di sviluppo rurale, di sviluppo agroalimentare e della qualità, di credito agrario e meccanizzazione, di accordi con Paesi terzi e di misure connesse alla politica dei mercati.
Il Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità comprenderà anche la Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura, alla quale sono state attribuite le competenze relative alle attività di controllo e vigilanza di tutte la autorità di controllo nazionali competenti per il rispetto delle norme della politica comune della pesca, raccolta, trattamento e certificazione dei dati sulla pesca. Infine, il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari vede modificate al suo interno le competenze tra le due direzioni generali.
Con la stessa norma, viene sciolto il Consiglio nazionale dell’agricoltura, dell’alimentazione e della pesca e i compiti dei soppressi “Comitato Nazionale Italiano per il collegamento tra il Governo e la Fao” e del “Centro per la Formazione in Economia e Politica dello Sviluppo Rurale” sono stati riassorbiti dalle strutture ministeriali.