Credito d’imposta per chi investe in commercio elettronico per vendere prodotti agroalimentari Made in Italy e per chi opera per il potenziamento delle reti di impresa e della cooperazione di filiera: i due bonus sono previsti nella versione finale del decreto legge ambiente-agricoltura, approvato dal Consiglio dei ministri e ora in dirittura d’arrivo per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Si tratta di provvedimenti che fanno parte del piano, proposto dal ministro alle politiche agricole, Maurizio Martina, noto come ‘campolibero’.
Il credito d’imposta per l’e-commerce viene riconosciuto alle imprese che producono prodotti agricoli e alle pmi che producono prodotti agroalimentari, anche se consorziate o costituite in forma cooperativa. Il bonus copre il 40% delle spese sostenute dalle aziende nel triennio 2014-2016 per nuovi investimenti, ma fino a un massimo di 50 mila euro ad attività. Le spese devono però essere finalizzate alla realizzazione e all’ampliamento di una infrastruttura informatica finalizzata a potenziare le attività di commercio elettronico dell’azienda. Ovviamente l’incentivo ha un limite di copertura nel bilancio dello stato. Tetto che il decreto legge agricoltura fissa in 500 mila euro per il 2014, un mln di euro per il 2015 e un altro mln per il 2016.
Il credito d’imposta per le reti d’impresa, invece, servirà a sostenere sia i network nascenti, sia quelli esistenti. In particolare, l’incentivo viene riconosciuto alle aziende agricole e alle pmi dell’agroalimentare che attivano investimenti e pratiche per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie. Ivi inclusa la cooperazione di filiera. Le spese saranno coperte per il 40% dal bonus fiscale, ma fino a un tetto massimo di 400 mila euro complessivi per rete d’impresa, spalmati sul triennio 2014/2016.