Sono 5 miliardi per meccanizzazione, filiera, irrigazione; 3 per agro-energie; e 1 per i giovani

È arrivata ufficialmente in Italia la prima trance dei finanziamenti garantiti dalla UE nell’ambito dei provvedimenti per il rilancio dell’economia e per l’ammodernamento del sistema Paese.
Si tratta di un pacchetto di quasi 25 miliardi erogato a titolo di prefinanziamento sulla base di quanto previsto dal Governo nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Per quel che riguarda il settore primario, come indicato dal Ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, nel corso di una recente audizione alla Commissione Agricoltura del Senato, il PNRR assegna circa 5 miliardi di euro ai progetti del settore agroalimentare: dalla meccanizzazione, ai contratti di filiera, all’irrigazione.
Altri 3 miliardi sono stati destinati alle agro-energie, a cui si aggiungono gli stanziamenti a favore delle innovazioni tecnologiche. Inoltre, un importo di 910 milioni, finanziato con i fondi di ‘Next Generation EU’, è già stato messo a disposizione dell’Italia per aumentare la capacità di spesa dei programmi di sviluppo rurale nel biennio 2021-2022.

Massimiliano Giansanti
presidente
Confagricoltura

È ufficialmente iniziata la sfida economica più importante dal secondo dopoguerra ad oggi, per rimuovere gli ostacoli che hanno bloccato la crescita del reddito e della produttività da oltre un decennio.
Il sistema agroalimentare è in grado di assicurare un significativo contributo al rilancio sostenibile e duraturo dell’economia italiana: oggi abbiamo l’occasione per realizzare la transizione ecologica in linea con gli obiettivi fissati dall’Unione europea e per completare la digitalizzazione diffusa sull’intero territorio nazionale delle attività agricole. Vogliamo anche modernizzare le infrastrutture e la rete dei trasporti, così da agevolare la presenza dei nostri prodotti sui mercati internazionali.
Gli imprenditori agricoli sono pronti ad investire sulle innovazioni, per migliorare i processi produttivi, nell’ottica della sostenibilità ambientale; per rafforzare la tutela delle risorse naturali e la cura del territorio; per partecipare attivamente alla produzione di energie rinnovabili. Dal Governo deve arrivare un segnale chiaro e costante sulla puntuale e totale applicazione del PNRR e delle riforme interne collegate, a partire dall’efficienza della pubblica amministrazione.
Anche grazie al sistema agroalimentare, l’Italia può essere la sorpresa in ambito europeo della ripresa economica dopo l’emergenza sanitaria.