Come si apprende da un comunicato del Tesoro, il Fondo strategico italiano (Fsi) è stato autorizzato da un decreto firmato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ad ampliare le proprie attività d’investimento anche nei settori turistico-alberghiero, dell’agroalimentare e della distribuzione, della gestione dei beni culturali e artistici.
Finora il Fondo, che è controllato dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp), poteva investire nei settori della difesa, della sicurezza, delle infrastrutture, dei trasporti, delle comunicazioni, dell’energia, delle assicurazioni, dell’intermediazione finanziaria, della ricerca e innovazione e dei servizi pubblici. Ora “il Fondo potrà investire anche in società che, seppur non costituite in Italia, oltre ad operare nei suddetti settori, controllano società presenti sul territorio nazionale in possesso di particolari requisiti di fatturato (almeno 50 milioni di euro) e di dipendenti (in numero non inferiore a 250). In questo modo, peraltro, sarà ancora più agevole attrarre capitali stranieri e promuovere processi di internazionalizzazione. In ogni caso – conclude la nota del Tesoro – le società oggetto dell’intervento del Fondo dovranno risultare in una stabile situazione di equilibrio finanziario, patrimoniale ed economico ed essere caratterizzate da adeguate prospettive di redditività”.