Le risorse non sono infinite, i consumatori devono indirizzare l’industria con le proprie scelte

Il valore di mercato dei sistemi agroalimentari globali è pari a 10 triliardi di dollari, ma il costo nascosto che il pianeta deve sostenere a livello mondiale sfiora i 12 triliardi creando così un deficit di 2 triliardi di dollari tra danni irreversibili agli ecosistemi e spesa pubblica crescente. Le cifre emergono dal report “Growing Better: Ten Critical Transitions to Transform Food and Land Use” illustrato al decimo Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione organizzato dalla Fondazione Barilla a Milano.
Una “chiamata alle armi”, come lo ha definito il presidente della fondazione Guido Barilla, per la tutela dell’ambiente. Secondo il report, il cambiamento dei sistemi agroalimentari porterebbe benefici economici: un investimento nel processo di trasformazione dei sistemi agroalimentari, pari a 300-350 miliardi di dollari l’anno, meno dello 0,3% del Pil globale, genererebbe un ritorno di circa 5,7 trilioni di dollari creando nuove opportunità commerciali fino a 4,5 trilioni di dollari anno entro il 2030.

Il presidente
Guido Barilla

I problemi del pianeta sono problemi strutturali molto importanti che hanno nell’industria solo uno degli attori che può migliorare la situazione. C’è bisogno di una coscienza comune delle persone e di un atteggiamento responsabile delle persone nelle scelte che fanno perché le persone costruiscono i mercati e di conseguenza la domanda. Il cambiamento, anche delle politiche industriali parte dalla coscienza delle persone.
A 10 anni dal raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, l’urgenza di intervenire sugli attuali sistemi agroalimentari appare evidente, perché quell’idea di sviluppo e progresso, basata sulla convinzione che le risorse del pianeta fossero illimitate, non è più perseguibile.

Serve guardare al cibo nella sua dimensione economica, sociale e ambientale, ponendo al centro dell’Agenda di sviluppo tutti gli attori interessati, dal settore privato ai cittadini, per gettare le basi verso un futuro inclusivo, duraturo e prospero.