Uno studio sul valore del sistema di tutela delle denominazioni di prodotti agricoli e alimentari, ovvero le Indicazioni geografiche, redatto dalla Commissione Europea, ha calcolato in 54 miliardi di euro il valore dell’agroalimentare continentale. Il 60% dei prodotti europei a Indicazione geografica (Ig) è stato venduto nel Paese di produzione, il 20% in altri paesi dell’Unione europea e il restante 20% è stato esportato al di fuori dell’Ue. Le esportazioni extra-Ue, per un valore di circa 11,5 miliardi di euro, hanno fatto tappa principalmente negli Stati Uniti (30%), in Svizzera e Singapore (7% ciascuno), in Canada, Cina,Giappone e Hong Kong (6% ciascuno).
Soddisfatto il Commissario all’Agricoltura, Dacian Ciolos: «Ciò dimostra la loro importanza per l’economia dell’Ue e il valore del nostro impegno per promuovere e difendere questo sistema. Gli Ig sono fondamentali per generare valore aggiunto e occupazione a livello locale, rendendo più redditizia l’attività agricola. La nuova regolamentazione sulla qualità, entrata in vigore di recente, consoliderà ulteriormente questa situazione».
Nel periodo 2005-2010, i vini rappresentavano il 56% delle vendite complessive di prodotti alimentari e agricoli a denominazione protetta prodotti nell’Ue (30,4 miliardi di euro), i prodotti agricoli e alimentari rappresentavano il 29% (15,8 miliardi di euro), le bevande spiritose il 15% (8,1 miliardi di euro) e i vini aromatizzati lo 0,1% (31,3 milioni di euro).

Agricoltura d’eccellenza: l’Italia ai vertici continentali
Lo studio redatto dalla Commissione Europea sul valore del sistema di tutela delle denominazioni di prodotti agricoli e alimentari, analizza il valore premio dei prodotti con indicazione geografica in tutta Europa, ossia il premio che si può prevedere sul mercato per un prodotto Ig rispetto a prodotti simili non Ig. E secondo le stime fatte dalla Commissione, un prodotto Ig viene venduto a un prezzo mediamente 2,23 volte superiore rispetto a un prodotto non Ig.
Venendo ai dati che riguardano il nostro Paese, questi si fermano al 2010, quando il valore delle vendite dei prodotti Ig ammontava a quasi 12 miliardi di euro, ripartiti quasi equamente tra prodotti e alimenti agricoli (che rappresentano il 51% del volume di vendita) e vini (il 48%). Le bevande spiritose rappresentano invece solo l’1% delle vendite. È il settore vinicolo quello che vanta il maggior numero di prodotti a indicazioni geografica (complessivamente 521 prodotti Doc e Igp), seguito dal settore dei prodotti e alimenti agricoli (193) e dalle bevande spiritose (39).
Per quanto riguarda i mercati di destinazione, il 57% degli Ig italiani risulta venduto sul territorio nazionale, il 24% è destinato a mercati di altri Stati membri e il 19% è invece esportato al di fuori dell’Ue.