Il Parlamento europeo ha approvato l’accordo che pone la parola fine alla ventennale “guerra della bistecca” tra Europa, Usa e Canada. La Cia-Confederazione italiana agricoltori ha commentato  positivamente gli elementi principali dell’accordo raggiunto, quali la conferma del blocco alla carne agli ormoni prodotta nel Nord America e la revoca delle sanzioni doganali per alcuni nostri prodotti. Qualche preoccupazione invece desta l’aumento dell’import da Stati Uniti e Canada che avrà sicuramente riflessi negativi per i nostri produttori.
«È significativo – afferma la Cia – il fatto che è stato confermato e reso definitivo il blocco da parte dell’Unione europea delle importazioni di carni dal Nord America, dove è prassi abituale trattare i bovini con ormoni per accelerarne la crescita. Per i consumatori europei c’è, tuttavia, il rischio di una nuova criticità perché le autorità veterinarie americane hanno autorizzato il trattamento antisettico delle carcasse di animali con acido lattico, prodotto che non è approvato dall’Ue».
«A questo si deve aggiungere – rimarca la Cia – che l’accordo prevede la possibilità di aumentare di 25 mila tonnellate le importazioni di carni di qualità da Usa e Canada nell’Ue, più del doppio della quota attuale. Ciò per un paese deficitario, in termini zootecnici, come l’Italia, potrà avere ripercussioni sulla stessa sopravvivenza della nostra zootecnia da carne».
Nel sottolineare i vantaggi che l’Italia può trarre dalla revoca delle sanzioni doganali da parte americana per alcuni nostri prodotti tipici, la Cia invita, comunque, i consumatori a scegliere, consultando l’etichetta d’origine che è obbligatoria, le carni bovine nel nostro Paese che, oltre a garantire la salubrità, sono tra le migliori del mondo.