Il ricordo della Coldiretti del Pontefice “venuto dalla fine del mondo”, mancato il 21 aprile scorso, giorno dell’Angelo

In questi dodici anni di Pontificato, il rapporto di Papa Francesco con la Coldiretti è stato segnato da tre appuntamenti significativi.
– Il 31 gennaio 2015, nella sala Clementina dinanzi ai dirigenti della Confederazione, il Santo Padre sottolineava come il verbo “coltivare” richiami alla mente la cura che l’agricoltore ha per la sua terra, affinché dia frutto, ed esso sia condiviso. Sottolineava anche quanta passione, quanta attenzione e dedizione siano necessarie; tutto questo crea quel rapporto familiare dove la terra diventa la “sorella terra”. La centralità del lavoro agricolo porta il nostro sguardo su due aree critiche, quella della povertà e della fame che ancora interessano una vasta parte dell’umanità. Ci mette in guardia contro l’assolutizzazione delle regole del mercato, una cultura dello scarto, dello spreco che nel caso del cibo ha proporzioni inaccettabili e, insieme ad altri fattori determinano miseria e sofferenza per tante famiglie. Va quindi ripensato questo sistema di produzione e di distribuzione del cibo. Di fronte ai tanti interrogativi l’invito di Papa Francesco è quello di ritrovare l’amore per la terra come “madre”, dalla quale siamo tratti e a cui siamo chiamati a tornare costantemente, da qui anche la proposta di custodire la terra facendo alleanza con essa, affinché possa continuare a essere come Dio la vuole, fonte di vita per l’intera famiglia umana. Occorre rafforzare un’agricoltura sociale dal volto umano, fatta di relazioni solide vitali tra l’uomo e la terra. La terra con il suo frutto custodisce la nostra salute, così diventa sorella e madre che cura e che sana.
– Un secondo appuntamento significativo, un messaggio datato 15 dicembre 2020, nell’anno della pandemia, in cui Papa Francesco dice che la risposta della solidarietà attraverso il cibo è uno degli elementi importanti e significativi da non trascurare. La rinascita dell’Italia riparte dagli “eroi del cibo”, il mondo agricolo e agroalimentare; l’appello che ne scaturisce è che tale contributo sia offerto ricercando, non la logica del profitto, ma del servizio, non dello sfruttamento delle risorse, ma della cura e dell’attenzione per la natura, vista come casa accogliente per tutti. Da qui l’invito a Coldiretti a sostenere con coraggio e a intraprendere sempre strade nuove nella via delle carità e della solidarietà per una risposta globale più vera al fenomeno della povertà e della disuguaglianza tra i popoli.
– Importante e significativo il messaggio, indirizzato a coloro che frequentano il villaggio Coldiretti a Roma, datato 15 ottobre 2023, nel quale Papa Francesco invitava a non dimenticare chi non ha di che sfamarsi, scegliendo il giusto, non solo l’utile. Il lavoro agricolo come partecipazione al disegno di Dio. Le varie encicliche sottolineano negli anni come la persona umana abbia il compito di coltivare e custodire la terra, cooperare a questo progetto iniziale di Dio, come già conosciamo nell’ambito del testo della Genesi. Maltrattare la terra comporta un prezzo altissimo da pagare, Francesco sottolinea come dominare la terra attraverso i mezzi che oggi la tecnologia offre, può portare talvolta a forzare la terra per perdere tutto. Il prezzo che si paga può essere altissimo. Lo dimostrano la crisi climatica che stiamo attraversando, l’impatto ambientale, i ritmi intensivi finora adottati, che hanno influito negativamente sulla coltivazione creando circoli viziosi da cui è sempre più complesso riscattarsi. Più maltrattiamo la terra, inquinando l’acqua e l’aria, più sottraiamo spazio alla biodiversità, abbattendo le foreste e compromettendo gli ecosistemi, così diventa difficile far fronte all’instabilità degli eventi meteorologici. Occorre estirpare l’ingiustizia con azioni concrete, attraverso politiche locali e internazionali che abbiano il coraggio di scegliere il giusto, non solo l’utile, il conveniente e il profittevole. Infine ci ricorda di non dimenticare i poveri, di impegnarci piantando sempre semi di pace per un mondo in cui l’acqua, il pane, il lavoro, le medicine, la terra, la casa siano beni disponibili per ogni individuo. Per questo è per tante altre ragioni non possiamo dimenticare questo Testimone, guida significativa anche per il mondo agricolo.

don Nicola Macculi per ilpuntocoldiretti.it

27 aprile 2027

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