Nel 2025, il computo riporta valori positivi nel confronto con il 2024: 595 rispetto ai 475, con un salto in avanti del +25,3%

Aumenta la superficie di risaie nel Delta del Po. È presto per parlare di un’inversione di tendenza rispetto al calo pressoché costante che si sta verificando da decenni ma, intanto, nel 2025, il computo degli ettari coltivati a riso riporta valori positivi nel confronto con il 2024: 595 ha rispetto ai 475 ha, un salto in avanti del +25,3%. Il dato è stato presentato lo scorso 20 settembre dal direttore del Consorzio di Bonifica Delta del Po, Rodolfo Laurenti, alla Festa del Riso di Porto Tolle (Rovigo) nell’incontro pubblico “Il ruolo dell’acqua, tra agricoltura e territorio”, durante il quale ha dialogato con il responsabile del Centro Studi di ANBI Veneto, (l’associazione che riunisce i consorzi di bonifica) Filippo Moretto, sul valore ambientale della pratica irrigua.

Le risaie sono tornate nel tratto finale dell’Isola di Ariano, dove Po di Donzella e Po di Goro scorrono paralleli prima di sfociare in Adriatico. Questa terra, già un tempo vocata alla coltivazione del riso, ha visto negli anni abbandonare progressivamente questa pregiata coltura a causa dell’ingressione salina che sempre più costringe alla chiusura delle derivazioni.

L’avvio a fine primavera di un impianto irriguo presso l’idrovora Goro e, contestualmente, l’ammodernamento della rete irrigua con un’infrastruttura tubata di tre chilometri, hanno portato garanzia di risorsa – l’acqua di bonifica del canale Veneto – fino a Bacucco (Rovigo). I lavori, progettati e realizzati dal consorzio di bonifica, sono stati finanziati tramite risorse PSRN (Piano di Sviluppo Rurale Nazionale) per 9,8 milioni di euro che hanno consentito anche altri interventi nell’Isola di Ariano.

“Centoventi ettari in più di risaia significa per il Delta del Po aumentare la produzione agricola di qualità ma anche riscoprire il suo paesaggio agricolo originario e quindi preservare la sua identità – spiega Laurenti –. È la dimostrazione di come risorse ben utilizzate possano portare a risultati concreti talvolta anche in brevissimo tempo”.

(Fonte: servizio stampa Anbi Veneto per Argav)

27 ottobre 2025