Già il 2019 Apple era iniziato male con l’annuncio di una previsione di minori ricavi, costato in borsa 400 milioni di capitalizzazione in un sol giorno. Ora arriva anche la notizia del blocco delle vendite degli iPhone dall’associazione China Anti-Infringement and Anti-Counterfeit Innovation Strategic Alliance, siglata CAASA. I modelli bloccati sono quelli coinvolti nella sentenza del tribunale cinese che ha stabilito la violazione di alcuni brevetti software Qualcomm.
L’Alleanza – è scritto in un comunicato ufficiale – ha notato che le quattro sussidiarie cinesi di Apple Inc. non hanno eseguito l’ordine del tribunale e hanno persino rifiutato di ricevere l’ordine di ingiunzione. Un atto del genere ha attirato vasta attenzione, suscitato accese discussioni e persino suscitato grande indignazione in Cina e all’estero». Apple è sollecitata a rispettare l’ordine della corte «Piuttosto che sfidare e persino calpestare la legge cinese sfruttando il suo super potere economico».

In problema in Cina è nel software, in Germania riguarda l’hardware di vecchi modelli Apple

Lo stop all’importazione e il blocco vendite iPhone in Cina interessa tutti i modelli che funzionavano originalmente con iOS 11, quindi da iPhone 6s fino a iPhone X. Sono per il momento esclusi gli iPhone 2018, anche se Qualcomm ha già annunciato di voler estendere la causa legale anche a iPhone XS, XS Max e iPhone XR.
Nelle scorse ore poi è diventato effettivo il blocco vendite iPhone anche in Germania per i modelli iPhone 7 e iPhone 8 coinvolti nella causa Apple contro Qualcomm. In questo caso il problema per la casa di Cupertino è ancora più grave perché per la violazione di brevetti sono più legati all’hardware e quindi non sono risolvibili tramite update software, come si è cercato di fare (a quanto pare con poco successo) in Cina.