Nella campagna veneziana, la vendemmia sta rispondendo alle attese più positive: già ultimata la raccolta delle uve a bacca bianca di Pinot Grigio e Chardonnay, si sta procedendo con le uve precoci del Glera e Manzoni per seguire successivamente con le uve rosse autoctone come il Cabernet e il Merlot .
Secondo una prima analisi di Coldiretti, la crescita riguarda sia la quantità sia la qualità della produzione in tutta la provincia di Venezia rispetto al 2017. «C’è un buon grado di maturazione – spiega il presidente di Coldiretti Venezia, Andrea Colla, e ribadisbe – le uve sono belle, sane e abbondanti. Le ultime piogge del precedente week end fortunatamente non hanno compromesso la raccolta». Le attuali favorevoli condizioni climatiche spingono molti produttori ad accelerare le operazioni di raccolta in quei vigneti in cui le uve hanno raggiunto caratteristiche ottimali prima di un eventuale ritorno del maltempo. In queste condizioni la vendemmia si prospetta con un raccolto in aumento dal +10% al +20% rispetto allo scorso anno ponendo l’Italia al primo posto nel mondo come Paese produttore di bollicine con un quantitativo che sfiora 700 milioni di bottiglie, di cui circa due su tre di Prosecco.

Nella provincia di Venezia sono ben 62 le varietà di vitigni ammesse alla coltivazione

Complessivamente, secondo Coldiretti, la produzione tricolore sarà destinata per oltre il 70% a vini DOCG, DOC e IGT con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola.
Sul territorio nazionale, ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.