È stato lo showroom di Slowear, il gruppo veneziano che raccoglie i marchi di abbigliamento Incotex, Montedoro, Zanone, Glanshirt e Officina Slowear, a proporre l’esperienza più innovativa ed interessante della Settimana della Moda appena conclusasi a Milano. I visitatori della mostra pop-up “Reality, Expanded” hanno potuto vivere il sogno futuristico della “Augmented Reality” nella quale l’immagine statica di un quadro prende vita e si espande: gli elementi che la compongono cominciano a muoversi e a raccontare un’altra storia, accompagnati dalla colonna sonora dei suoni e dei rumori che arrivano dal telefono.
Organizzato in collaborazione con la rivista Wired e con Alchemica, la mostra originale di Augmented Reality creata dallo studio digitale Alkanoids, ha creato un ponte fra moda e tecnologia, regalando idee e suggestioni utili a indicare nuove strade per l’utilizzo della realtà aumentata. Accanto alle opere degli illustratori, ‘aumentate’ con il supporto di un team di animatori e sviluppatori e fruibili attraverso un qualsiasi smartphone grazie all’applicazione Aria, è stata presentata infatti anche un’installazione dedicata al mondo di Slowear e dei suoi brand, raccontato proprio attraverso l’Augmented Reality.

Grazie all’esperienza digitale si racconta la ‘storia’ di una creazione di moda

«Dietro ogni nostro capo d’abbigliamento – ha spiegato Roberto Compagno, Presidente di Slowearci sono molte storie: quelle dei lunghi e complessi passaggi produttivi, delle persone che ci lavorano, dei marchi e delle idee da cui sono nati. Tutto questo rappresenta il vero valore di Slowear, ma spesso comunicarlo in modo efficace non è semplice. Credo che la realtà aumentata possa essere un modo interessante e coinvolgente per raccontare il ‘dietro le quinte’ dei nostri prodotti».
«La realtà aumentata – ha detto Federico Ferrazza, direttore di Wired Italiaè una delle tecnologie che dimostrano quanto sia straordinaria la fase storica che stiamo vivendo. Un’epoca in cui non esiste più distinzione tra analogico e digitale: dalle relazioni alla cultura, dal business alla comunicazione, dal lavoro ai consumi. Il digitale è ormai diventato un linguaggio universale presente in tutti i nostri giorni, uno strumento per raggiungere ed essere raggiunti costantemente da informazioni che migliorano la vita».