L’appello è stato lanciato dalla Coldiretti e oltre la metà dei 118 Comuni dell’astigiano ha già risposto positivamente approvando formalmente un medesimo ordine del giorno. Ora anche il Consiglio della Camera di Commercio di Asti ha voluto aderire all’iniziativa Coldiretti, sottolineando come il Made in Italy agroalimentare vada difeso dalle contraffazioni. Analoga iniziativa è stata suggerita anche alla Provincia di Asti, ai Consorzi di Difesa e alla Comunità Montana Langa Astigiana.
Una risposta così estesa per la battaglia di Coldiretti trova tra l’altro giustificazione nei recenti casi che non hanno risparmiato quest’angolo piemontese colpendolo proprio nei suoi prodotti più caratteristici: gli ultimi casi riguardano infatti il “Gran Moscato Dulce” e la “Barbera”, formidabili  prodotti rinomati tra gli estimatori di tutto il mondo e che ora se scopre essere commercializzati anche da vigneti che si trovano in Romania!
«Sono troppe le contraffazione e la concorrenza sleale verso i prodotti nazionali – sottolinea il presidente provinciale della Coldiretti, Maurizio Soave – il nostro progetto è quello di agire concretamente con il coinvolgimento delle Istituzioni, per combattere la diffusione di prodotti che traggono in inganno circa la vera origine geografica e raggirano i consumatori, che non possono scegliere in modo consapevole”.
Secondo una recente analisi Coldiretti/Eurispes, per giungere ad un pareggio della bilancia commerciale del settore agroalimentare italiano, ad importazioni invariate, sarebbe sufficiente recuperare quote di mercato estero per un controvalore economico pari al 6,5 per cento dell’attuale volume d’affari di quello che è chiamato “Italian sounding”.
«Non possiamo continuare ad assistere alla svendita della nostra economia e dei nostri territori» conclude Soave invitando tutte le amministrazioni locali a farsi promotrici di una azione di tutela dei propri.