La notizia degli aumenti dei prezzi delle materie agricole di base è un «segnale allarmante che rischia di acuire la fase di incertezza che sta caratterizzando l’intero settore agroalimentare e, nello specifico, quello degli allevamenti europei». E’ il commento del presidente della commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro, in relazione ai dati diffusi dal Chicago Board of Trade, che in un mese ha registrato un incremento dei prezzi del 42% per il mais, del 34% per il grano e del 17% per la soia. «L’aumento dei prezzi dei fattori produttivi e la conseguente diminuzione del margine per gli allevatori – ha sottolineato De Castro – sono elementi di grave rischio per la produzione agroalimentare europea».
In questo quadro e di fronte a un contesto che richiede sempre più cibo per far fronte ad una crescita esponenziale della domanda mondiale, per il presidente della Commissione agricoltura, «è inammissibile che nell’ambito della proposta di riforma della Pac non si prevedano interventi concreti a sostegno del potenziale produttivo europeo ma piuttosto misure di riduzione delle superfici agricole».
Per la Commissione europea resta più che mai fermo l’obiettivo di «cambiare i contenuti della proposta e renderla più coerente al mutato scenario globale. La scorsa settimana – ha concluso De Castro – abbiamo depositato in commissione agricoltura circa 6.500 emendamenti sulla Pac 2020: una piattaforma importante da cui ripartire in autunno quando il negoziato entrerà in una fase decisiva».