È stata recentemente pubblicata la terza edizione del Lanieri Fashion Tech Insights 2018, il report annuale sui nuovi trend tecnologici del mondo della moda, realizzato dall’Istituto Piepoli per Lanieri, e-commerce di abiti maschili su misura Made in Italy.
Secondo quanto emerso dall’indagine, per 6 millennials su 10 lo shopping di moda sarà sempre più influenzato dall’impatto delle nuove tecnologie: oltre la metà di questa fascia della popolazione, tecnologicamente matura e con un ruolo sempre più importante nel fashion system, dichiara di apprezzare servizi come i negozi self-service (58%), l’assistenza vocale (50%) e la realtà aumentata (65%). Circa uno su tre, inoltre, aumenterebbe i propri acquisti del 50%, sia in negozio sia online, grazie a nuovi strumenti e metodi di pagamento innovativi, ad esempio i bitcoins. Inoltre un italiano su 5 (21%) ha un approccio omnichannel in fatto di acquisti di moda, distribuendo equamente il proprio shopping tra web e boutique. Ed il 38% degli italiani dichiara di gradire un punto vendita dove sia possibile acquistare in autonomia tramite il proprio smartphone e senza l’ausilio di commessi e cassieri.

Sopratutto ai giovani piace la possibilità di poter prenotare via internet la visita nel negozio fisico

La realtà aumentata è apprezzata da quasi la metà dei consumatori italiani (44%) e un italiano su 3 considera in modo positivo i voice assistant, che guidano il consumatore come dei veri e propri personal shopper durante i propri acquisti on line di articoli di moda, ma che ormai sono in grado di accompagnare l’acquirente anche all’interno del negozio fisico.
Tra le caratteristiche più gradite del voice assistant, circa un quarto del campione ha indicato la possibilità di trovare prodotti e finalizzare l’acquisto rapidamente (23%), seguito da un servizio al cliente migliore e più diretto (18%) e da una migliore customer experience nel punto vendita, personalizzata in base a gusti del cliente (14%). Inoltre, i voice assistant sono apprezzati perché permettono di prenotare servizi sul punto vendita, come una prova abito (13%) e perché, ricavando dal database le informazioni sul cliente potranno capire meglio i suoi bisogni e adeguarvisi (13%).