È un coro concorde di soddisfazione quello che sta accompagnando l’entrata in vigore in Italia dell’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine della materia prima per le confezioni di latte, i latticini e i formaggi. Tanto da chiedersi come mai quest’obbligo non sia arrivato anche prima.
Prima voce quella del Ministro alle politiche agricole, Maurizio Martina: «Siamo da sempre in prima linea nella costruzione di politiche di massima informazione e trasparenza nei confronti di chi acquista prodotti agroalimentari. Ora auspichiamo che questa sperimentazione possa trasformarsi in uno standard europeo».
Coldiretti ha effettuato un monitoraggio dal quale emerge che 2 confezioni di latte su tre sono già in regola con la nuova norma. «L’Italia è il più grande importatore mondiale di latte – nota il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvoe con l’etichettatura di origine obbligatoria si realizza un altro passo importante nella direzione della trasparenza dell’informazione ai consumatori».

Il latte è il primo passo: presto etichetta anche per il grano e il riso

Meno entusiasta, ma pur sempre nel coro, è la voce Cia- Agricoltori italiani: «Sicuramente si tratta di un primo passo importante sulla strada della trasparenza delle produzioni Made in Italy, ma non la panacea alle problematiche del comparto lattiero-caseario per le quali occorre puntare su misure Ue per dare certezze alla filiera». Secondo il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: «Finalmente c’è piena trasparenza e si permette di valorizzare il Made in Italy, in ossequio alle migliori tradizioni che ci fanno riconoscere nel mondo come eccellenza».
Infine un’altra voce dalla politica, Nicodemo Oliverio del Pd: «La strada da percorrere per arrivare alla totale trasparenza sulla provenienza dei nostri cibi è lunga, siamo però soddisfatti di aver raggiunto questo risultato. Ora toccherà al grano per il quale abbiamo già l’ok dall’ Europa e c’è l’impegno del Ministro Martina per l’etichetta sul riso italiano. Da oggi non si può tornare più indietro ma solo progredire».