Ha preso ufficialmente avvio l’iniziativa pilota realizzata dalla Regione Veneto – Assessorato allo sviluppo economico e tutela del consumatore, in collaborazione con Unioncamere del Veneto e con ’apporto di Unionfiliere e del suo sistema di certificazione TF. Una quindicina di imprese industriali ed artigiane della Regione Veneto che si sono rese protagoniste della sperimentazione inizieranno a produrre abbigliamento con una ‘etichetta parlante’ in grado di esprimere pienamente l’identità dei prodotti: dove sono nati, chi li ha creati, di cosa sono fatti.
Promotori dell’iniziativa sono le organizzazioni regionali venete di Confartigianato Imprese, Federmoda Cna, Sistema moda Confindustria Veneto e Confesercenti sezione moda, con il sostegno anche di Adoc, Adiconsum, Federconsumatori, Lega Consumatori e Unione nazionale consumatori del Veneto. Tutto questo per difendere la produzione 100% made in Italy.
Tutto ruota attorno alla tecnologia Nfc: basterà avvicinare il telefonino ad un paio di jeans, ad un vestito, una giacca o un paio di scarpe e i consumatori sapranno dove è sono stati prodotti, la stoffa o il pellame dove sono stati colorati e come, quali trattamenti hanno subito, in quale posto sono stati tagliati e cuciti dove sono stati assemblati. Grazie a questo sistema il cliente saprà cosa acquista mentre il produttore potrà valorizzare la qualità del proprio prodotto.

Certificare la provenienza con un software open source tutela del Made in Italy
La tecnologia utilizzata è open source, quindi le imprese potranno accedervi facilmente e quasi senza costi. Chi aderisce al progetto non dovrà infatti acquistare nessun software. Ovviamente anche l’output sarà di diversi formati a partire dal più semplice Qr-code fino alla tecnologia un po’ più avanzata dell’Nfc, che sta però divenendo molto comune soprattutto all’estero. Il comparto del tessile, abbigliamento e calzature è il primo settore a sperimentare l’etichetta parlante. Poi l’opportunità potrà essere offerta anche ad altri settori del made in Italy, come l’oreficeria, l’occhialeria e il mobile.

«Abbiamo il dovere morale di tutelare i nostri consumatori – ha commentato l’Assessore regionale alle attività produttive Roberto Marcato – e, grazie alle risorse regionali, all’utilizzo dei fondi statali e al lavoro delle associazioni di categoria e a quelle dei consumatori, stiamo sperimentando forme e modelli innovativi di informazione, che si traducono poi in tutela del consumatore». «Fornire informazioni trasparenti e certificarne l’originalità e la provenienza – dichiara il Presidente Federconsumatori, Rosario Trefiletti – è un elemento fondamentale, che da anni rivendichiamo. Per questo accogliamo con estrema positività questa iniziativa, che sfrutta le innovazioni tecnologiche per offrire al cittadino informazioni, ma soprattutto sicurezza e allo stesso tempo garantire un percorso di tutela dei prodotti di eccellenza made in Italy nel settore della moda».