Il vino come un ‘bene rifugio’: nel 2017, il valore mondiale delle aste enoiche è salito del +9,6% a 371,1 milioni di dollari, sui 338,7 milioni del 2016. A dirlo è il sito www.winespecator.com che monitora questa speciale nicchia di mercato ricavando i dati dalle vendite all’incanto condotte negli Stati Uniti, nel Regno Unito e ad Hong Kong, oltre alle vendite online.
Nel panorama globale degli incanti enoici, il mercato americano è tornato al primo posto: le vendite negli Stati Uniti, infatti, sono aumentate del +10% toccando i 185 milioni di dollari, con un prezzo medio per lotto di 3.285 dollari. Segue Hong Kong, dove le vendite all’asta sono cresciute del +7% a 98 milioni di dollari, ma con un prezzo medio per lotto più alto, pari a 5.643 dollari. Incremento rilevante delle vendite totali su Internet con un aumento del +35,3% pari a 54 milioni di dollari. La Borgogna guida il trend positivo delle aste mondiali, potendo offrire vini maturi che sono pronti a dare il massimo oggi, in ottime condizioni e decisamente originali.

Una bottiglia di Romanée-Conti può costare oltre 20 mila dollari: e non è la più cara!

Gran parte dei risultati d’asta più elevati del 2017 sono merito delle etichette di Romanée-Conti, cresciute di valore del +30% nel 2017, che hanno, peraltro, creato una specie di “effetto domino” sulle altre realtà produttive della Borgogna.
Anche i vini “classificati” di Bordeaux sono cresciuti di prezzo con etichette quali Châteaus Lafite Rothschild e Mouton-Rothschild. Il tutto in un anno di aste che è stato caratterizzato da incanti di collezioni di un singolo proprietario, magari di collezionisti famosi, e da vendite di lotti provenienti direttamente dalle cantine, che hanno visto spesso incrementi di quotazione davvero importante grazie all’origine certa delle bottiglie.