I claim sulle etichette dei prodotti salutistici promettono molto, ma spesso senza poi mantenere quanto il consumatore si attende: lo denuncia l’associazione internazionale di consumatori “foodwatch”, fondata nel 2002 a Berlino, presentando i risultati di una indagine su venti prodotti francesi che promettevano in etichetta disintossicazione, effetti anti-cancro, snellenti, anticolesterolo, antiossidanti, capaci di favorire il buonuomore oppure sonni tranquilli.
«La Commissione europea – dichiara Mégane Ghorbani, responsabile della campagna “foodwatch” Francia – deve stabilire regole chiare riesaminando innanzitutto le oltre 2000 segnalazioni sulla salute che ha sospeso nel 2012 e che possono ancora essere utilizzate. I consumatori hanno il diritto di sapere se le promesse fatte sulla confezione sono affidabili o meno. E non spetta agli industriali decidere».

Dai nomi semplicemente evocativi, e ingannevoli, fino alle erbe per curare anche il cancro

L’associazione specifica cinque casi in cui l’etichetta è ingannevole e potrebbe avere effetti diretti sulla salute dei consumatori. Innanzitutto quando le indicazioni sulla salute non sono state convalidate dalle autorità sanitarie: un compito che spetterebbe alla Commissione europea che è molto indietro con le sue valutazioni. Nel frattempo, il ritardo avvantaggia gli industriali che sono autorizzati a usar indicazioni non confermate come certe proprietà detox, drenanti o dimagranti.
Ci sono poi indicazioni sulla salute per prodotti che dovrebbero essere consumati in grandi quantità prima di avere nel minimo effetto, come nel caso di margarine con steroli o omega 3, oppure quelli indicati come ‘antiossidante’ o ‘energia, che invece sono troppo dolci per essere salutari. ‘foodwatch’ mette sotto accusa poi i prodotti con nomi accattivanti, ma che sono solo marketing come ‘buonanotte’ o ‘gioia di vivere’. Infine si arriva a chi promette di curare il cancro, e questo è evidentemente e completamente illegale.