L’azienda toscana Ruffino, dal 2011 di proprietà della multinazionale Usa Constellation Brand, ha rilevato 126 ettari nella Doc Prosecco per una cifra stimata in oltre 30 milioni di euro. Oltre ai vigneti, in passato di proprietà della famiglia Botter, Ruffino ha rilevato anche una cantina di vinificazione e una Guest House ricavata dalla ristrutturazione di una vecchia casa colonica. Ruffino nel 2017 ha prodotto 26 milioni di bottiglie per un giro d’affari di 106 milioni di euro realizzato per il 93% all’estero.
«Si tratta di un investimento importante – spiega l’ad di Ruffino, Sandro Sartor Questa acquisizione ci consente di applicare anche al Prosecco, e in prospettiva al Pinot grigio, la nostra filosofia che punta a seguire l’intera filiera produttiva dal campo al mercato. Attenzione però, non abbiamo rilevato un’azienda: la Carlo Botter continuerà ad operare e anzi sarà con ogni probabilità tra i nostri partner futuri per l’imbottigliamento. Ma abbiamo effettuato un importante investimento nei vigneti e in una cantina di vinificazione che ha un potenziale produttivo doppio rispetto all’attuale capacità e nella quale saranno prodotti tutti i vini veneti a marchio Ruffino». La multinazionale conta di raddoppiare l’attuale produzione di Prosecco arrivando in pochi anni a toccare i 10 milioni di bottiglie.

Una annata eccezionale che permetterà una riserva vendemmiale per il futuro mantenendo stabili i prezzi

Frattanto la vendemmia 2018 si sta confermando particolarmente generosa sia in termini di quantità, sia di qualità. «La nostra denominazione – dichiara Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc è regolata da un disciplinare con regole ben precise, in cui viene stabilita la resa massima consentita per ogni vigneto e le caratteristiche organolettiche dell’uva. Quest’annata eccezionale potrà essere accantonata una riserva vendemmiale che servirà eventualmente a fronteggiare annate particolarmente infelici, con produzioni sotto la media, come è stata ad esempio l’annata 2017».
Per quanto riguarda le prospettive, secondo Zanette: «Il Consorzio è assolutamente in grado di assolvere a uno dei suoi compiti principali, cioè rassicurare i mercati garantendo l’equilibrio tra domanda e offerta. Infatti, grazie al modello di pianificazione adottato dal Consorzio fin dal 2011, arriveremo a congiuntura senza tensioni nei prezzi».