La cittadina delle Alpi svizzere di Davos, nel Cantone dei Grigioni, è famosa prima ancora che come località sciistica, per il suo centro conferenze in cui ha annualmente luogo l’Forum economico mondiale. In occasione della seconda edizione della “CEO Agenda” organizzata dalla “Global Fashion Agenda”, e presentata al “World Economic Forum”, si è parlato soprattutto di sostenibilità e sono stati resi noti gli otto obiettivi prioritari in tema green per i numeri uno delle aziende della moda.
Questi sono stati suddivisi in due gruppi, ovvero le “Core priorities for immediate implementation”, in cui vengono raccolti gli obiettivi riguardanti la tracciabilità della supply chain, il cambiamento climatico, l’uso efficiente di energia, acqua e agenti chimici e il rispetto e la sicurezza degli ambienti di lavoro. Nella categoria “Transformational priorities for fundamental change”, invece, sono raccolti i temi riguardanti la circular economy del sistema moda, la quarta rivoluzione industriale, l’utilizzo di materiali sostenibili e la promozione di sistemi salariali migliori.

La sfida è fare della moda un’industria d’avanguardia della sostenibilità ambientale

L’industria della moda – si legge nel sito della “Global Fashion Agenda” – deve assumere la leadership nel guidare soluzioni sostenibili. Dobbiamo lavorare in modo proattivo per affrontare le sfide ambientali, sociali ed etiche per garantire il futuro del nostro pianeta e della nostra industria. La sostenibilità ha assunto un ruolo sempre più importante nell’agenda delle aziende, ma metà dell’industria della moda deve ancora agire e i progressi complessivi sono troppo lenti. La CEO Agenda espone le otto priorità riguardanti la sostenibilità, offrendo indicazioni chiare su dove concentrare i propri sforzi e per porre l’accento sui cambiamenti climatici”.
Tra gli strategic partners della Global Fashion Agenda, ci sono Asos, H&M, Kering, Li&Fung, Nike e Pvh.