Si parla sempre più frequentemente di Moda 4.0 con questo intendendo la necessità di velocizzare i processi, mantenendo intatta la qualità tutta italiana, e di favorire la creatività della filiera produttiva pur adottando processi di digitalizzazione spinta che rispondano alle esigenze dettate dalla moltiplicazione delle occasioni di presentazione delle nuove collezioni durante il corso dell’anno. Secondo Stefano Fadda, art director di Milano Unica, il più importante salone italiane dei tessuti, la cifra del Made in Italy però non verrà penalizzata da questa accelerazione che sta subendo l’intero comparto.
In occasione della presentazione delle tendenze dedicate alla primavera estate del 2018, Fadda ha sottolineato che la qualità non richiede più tempo in assoluto e che la qualità italiana è sinonimo di artigianalità: riorganizzando i processi produttivi, con investimenti mirati, e contemporaneamente dando da lavorare a più artigiani, è possibile rispondere più velocemente alle richieste di un mercato che vive di dinamiche completamente nuove a seguito della rivoluzione digitale. «Oggi – dichiara Stefano Fadda – bisogna essere preparati a lavorare in contesti sempre più complicati e veloci. Chi sviluppa un’idea di collezione, dietro ne macina altri cinque o sei, forse dieci. Tutto questo lavoro non viene affatto buttato, ma crea una base. Quello che è importante oggi è una organizzazione molto precisa, avere persone sulle quali puntare e fare affidamento per determinati passaggi produttivi».