«Ministro, cosa pensa di fare per tutelare i produttori italiani di vero Prosecco Dop?»: questo l’appello lanciato una lettera aperta inviata al ministro delle Politiche agricole Mario Catania, dagli imprenditori trevigiani Battistella, produttori di prosecco. Nella lettera, riportata con grande evidenza dal Corriere del Veneto, viene spiegato che in Brasile spopola il prosecco tarocco. «Nel 2011, noi della Battistella, abbiamo per primi denunciato quanto stava accadendo oltreoceano con il prosecco Garibaldi; sono passati 9 mesi e ora sono in commercio numerose nuove etichette di finto prosecco brasiliano, si parla di milioni di bottiglie, con tanto di “fascetta di garanzia” rilasciata dal Ministero brasiliano». All’appello lanciato dal trevigiano, è sottoscritto anche da Fausto Arrighi, direttore de ‘La Guida Michelin’ e da Karen Casagrande, Sommelier dell’anno 2010.
«Non è la prima volta – si legge nel testo – che qualche scaltro imprenditore straniero si comporti da ‘ladro di etichette’: il ‘Prisecco’ in Germania è una realtà, come sono una realtà i finti prosecco in Nuova Zelanda o in Australia. È la prima volta, però, che il fenomeno assume livelli tanto allarmanti: sembra che in Brasile si producano decine e decine di milioni di finto Prosecco, dinamica che, in modo del tutto sleale, fa concorrenza al vero Prosecco italiano Dop. Se anche questa nuova denuncia passerà in sordina, e i policy maker continueranno a fare orecchie da mercante, ci vedremo costretti a organizzare una ‘gettata di prosecco tarocco giù per il tombino’ a Verona, la prossima settimana a Vinitaly, nella speranza che si posino, su questa tanto delicata quanto importante questione, i riflettori dell’opinione pubblica».