«Il Governo Monti tuteli l’economia agroalimentare italiana e impedisca che si arrivi ad una totale liberalizzazione delle importazioni dal Marocco». E’ l’appello che il presidente della Provincia di Catania e dell’Upi, e coordinatore del Pdl in Sicilia, Giuseppe Castiglione, lancia al presidente del Consiglio, alla vigilia della sessione plenaria del Parlamento europeo, a Strasburgo, che ha all’ordine del giorno anche il voto sull’accordo di libero scambio tra Ue e Marocco. «Il vantaggio competitivo del Marocco in molti mercati agroalimentari potrebbe ancora aumentare – osserva Castiglione – se entrasse in vigore il nuovo progetto di Accordo bilaterale, causando instabilità soprattutto nelle aree dell’UE vocate alla produzione di ortofrutta. Una liberalizzazione totale delle importazioni dal Marocco potrebbe significare squilibri di mercato per un’eccessiva pressione competitiva sulle medesime produzioni europee e molte produzioni tipiche del territorio italiano sarebbero minacciate. Si rischia – conclude Castiglione – che venga approvato un Accordo che sarà estremamente penalizzante per l’agricoltura mediterranea (e per quella siciliana in particolare) che è già fortemente in crisi e che non riuscirebbe a reggere un nuovo, e così forte, attacco».

Analoga presa di posizione è stata assunta dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, che ha sottolineanto: «Denuncio i rischi gravissimi per la nostra economia e, in particolare, per il settore specializzato nella coltivazione di ortaggi e frutta e ciò non solo per l’attuale grave crisi di mercato, ma anche per la salvaguardia stessa delle nostre produzioni».

Lombardo ricorda che le produzioni siciliane devono rispettare parametri e standard imposti dall’Unione Europea, ad esempio in materia di protezione ambientale, condizione dei lavoratori e sicurezza alimentare. In base a questo accordo, le produzioni siciliane e meridionali finirebbero col subire la concorrenza di produttori, come quelli marocchini, non soggetti agli stessi vincoli normativi e che affrontano costi di manodopera certamente inferiori determinando prezzi di vendita molto più bassi.