Come riporta il sito Catering news, giornale della ristorazione e dei consumi fuori casa, un test di laboratorio effettuato da Altroconsumo ha messo a confronto 23 marchi italiani di spaghetti, che comprendono i nomi top e i cosiddetti ‘private label’ distribuiti col brand del supermercato. Ed i risultati emersi sono certamente interessanti sia per il ristoratore, sia per il consumatore finale.
L’analisi dei marchi ha tenuto conto di diversi aspetti importanti a cominciare da quelli igienico-sanitario fino a quello della qualità, testata da cinque degustatori (nonché palati esperti di pasta secca) e giudicata in termini di gusto, aspetto, tenuta di cottura all’assaggio. Non sono stati tralasciati aspetti come il rapporto qualità-prezzo e l’informazione garantita in etichetta.
Miglior marchio in assoluto, per aver superato egregiamente questi diversi test, si è classificato Voiello, che ha ottenuto il punteggio massimo nella valutazione complessiva, oltre che nella prova dell’assaggio e della tenuta alla cottura, seguito da Buitoni e De Cecco.
Miglior acquisto per rapporto qualità-prezzo sono risultati  i marchi ‘private label’ Dico e Auchan. Per quel che riguarda le etichette, tutti i marchi sono tenuti per legge a riportare ingredienti, informazioni nutrizionali e tempo di cottura. I tre prodotti che indicano in modo facoltativo anche l’origine (italiana) del grano sono: Alce nero, COOP Vivi Verde, e La Molisana.
Gli italiani consumano circa 26 kg a testa di pasta in un anno, preferiscono quella di semola di grano duro, servita bene ‘al dente’, e per quel riguarda i formati, la preferenza assoluta va ai maccheroni, seguiti dagli spaghetti e infine dalle penne.