Ha fatto molto scalpore l’operazione dell’Agenzia delle Entrate a Cortina che certamente apre una stagione nuova nella (sacrosanta) lotta all’evasione. E qualche problema verrà anche all’agricoltura nazionale perché, guardando all’universo degli autonomi, il settore che evade maggiormente è quello agricolo. Secondo le stime, infatti, l’evasione agricola arriva a toccare quote del 32,8%.
Nel caso dell’agricoltura, il motivo è da ricercare soprattutto nel lavoro nero. Le prestazioni irregolari, secondo l’Istat, raggiungono per i braccianti agricoli il 37 per cento. Più che in ogni altro settore, forse con la sola eccezione del commercio e nel turismo.
Per gli agricoltori poi c’è anche il problema della modernizzazione: a quanto pare infatti non c’è ancora una sufficiente capacità di utilizzo del computer. A quanto risulta, il 6° Censimento generale dell’agricoltura nel 2010 è stato fatto online, su circa 1.600.000 aziende, solo da 65.500, cioè poco più del 4%. Rispetto al resto d’Europa il nostro Paese è molto indietro rispetto, ad esempio, al 30% delle aziende agricole che lo utilizza in Francia.
A quanto pare, gli agricoltori, in particolare quelli di montagna e delle zone svantaggiate, non si sentono sicuri delle informazioni ricevute via internet e preferiscono avere un interlocutore umano. E dire che recentemente l’Inps ha lanciato i suoi servizi online destinati agli agricoltori proprio per eliminare le lamentele riguardo alle code agli sportelli, alla lentezza delle procedure, alle attese ai call center.