In occasione della seconda edizione di “Salumi in Villa” (Mogliano Veneto dal 3 al 5 novembre), domenica 4, sarà presentato il primo olio extra vergine di oliva al mondo, la cui produzione è totalmente priva di impatto ambientale, risultato di processi produttivi innovativi, rispettosi  dell’ambiente e del territorio.
Prodotto esclusivamente nella Masseria del Duca, nel cuore della Puglia, l’olio inMasseria nasce solo dalle olive coltivate nell’uliveto secolare che si estende per circa 200 ettari con oltre 40.000 ulivi delle varietà leccino, olearola, frantoio e coratina coltivati lì da oltre tre secoli. La trasformazione delle olive avviene nello stesso luogo di produzione. La molitura delle olive avviene a freddo, ad una temperatura di circa 27 gradi: la resa del prodotto è in queste condizioni minore, ma è compensata da qualità organolettiche eccezionali. Colore verde dorato, profumo fruttato, gusto dolce e intenso. Qualità che vanno protette dalla luce e dall’ossidazione con bottiglie rigorosamente  scure. Bottiglie che prima di essere sigillate dal tappo ricevono uno spruzzo di azoto che crea le condizioni del sottovuoto. Così facendo, nel tempo, la qualità del prodotto resta invariata.

InMasseria: ecosostenibilità totale per il processo produttivo
Ma è proprio nella sua ecosostenibilità che l’extravergine d’oliva InMasseria esalta il suo nuovo sguardo alla qualità, intesa come processo totale nella produzione e commercializzazione dell’olio, con una straordinaria attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. Gli imballaggi superflui sono stati eliminati e comunque si sono privilegiati esclusivamente materiali riciclabili o riutilizzabili. Grande attenzione anche all’impatto ambientale e alla gestione degli scarti di pèroduzione, come la sansa o le acque di vegetazione, potenzialmente inquinanti. Presso la Masseria del Duca è stato così realizzato il primo impianto di biogas di un’azienda agricola in Puglia, totalmente alimentato da sottoprodotti aziendali.
Il biogas serve per generare l’energia elettrica che copre il fabbisogno aziendale (e ne risulta anche una eccedenza che viene ceduta alla rete distributiva) e rifornisce anche l’impianto termico per il riscaldamento degli ambienti di lavorazione delle olive. Infine, gli ultimi residui sono la base sulla quale viene realizzato un eccezionale concime organico, utilissimo per la coltivazione dell’uliveto stesso chiudendo il cerchio di una produzione che, al di là degli slogan pubblicitari, apporta effettivamente una importante innovazione ed una nuova prospettiva per l’intero settore.