La birra italiana conquista i pub inglesi con un aumento record in valore del 20 per cento nelle esportazioni in Gran Bretagna. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulle esportazioni di birra italiana nei primi undici mesi del 2011. La crescita delle esportazioni di birra Made in Italy evidenzia una sorprendente performance in Paesi fortemente nazionalisti nei consumi e tradizionalmente attenti alla qualità della bevanda. Il successo della birra italiana – sottolinea la Coldiretti – è evidente anche oltreoceano con un aumento del 10 per cento del valore delle esportazioni negli USA, che è il più grande consumatore mondiale di birra.
Il risultato complessivo è che le esportazioni di birra Made in Italy nel mondo sono cresciute del 5 per cento raggiungendo per la prima volta il valore di 1.230 milioni di euro in un anno. Si tratta – sostiene la Coldiretti – degli effetti di un processo di qualificazione nella produzione avvenuto negli ultimi anni. Da segnalare a questo proposito è soprattutto la crescente diffusione sul territorio nazionale di produzioni locali ottenute artigianalmente da 350 microbirrifici che incontrano i gusti di una fascia consistente di giovani consumatori. A cogliere questa opportunità – conclude la Coldiretti – sono stati molti imprenditori agricoli. Un decreto ministeriale, infatti, permette alle aziende produttrici la materia prima (l’orzo) di creare una malteria o un birrificio aziendale e di considerare la produzione di questa bevanda (e del malto) attività agricola connessa. Per la produzione di birra servono varietà specifiche di orzo che si stanno diffondendo nelle campagne insieme a numerosi “birrifici agricoli a chilometro zero”.