Ogni 10 ettari coltivati a vite da vino in Italia, uno è bio e con 66.578 ettari l’Italia è al secondo posto in Europa, dopo la Spagna. In soli due anni la quota di consumatori italiani che beve vino biologico è raddoppiata raggiungendo i 10,6 milioni, e questo a dispetto del generale contesto di calo dei consumi di vino in Italia. Nel 2015 le vendite di vino bio hanno raggiunto complessivamente 205 milioni di euro, un giro d’affari realizzato per un terzo sul mercato interno, pari a 68 milioni di euro, e per la restante parte, 137 milioni, sui mercati internazionali con un aumento del +38% rispetto al 2014.
Dal punto di vista dei consumatori: negli ultimi 12 mesi il 21% della popolazione italiana over 18 ha bevuto in almeno un’occasione un bicchiere di vino a marchio biologico, il 15% a casa propria o da amici. L’aumento degli ultimi anni è il sintomo di un forte apprezzamento da parte del consumatore, che riconosce al vino bio naturalità, 44% degli user, ma anche qualità, 17%. Caratteristiche per le quali il 75% dei consumatori di vino biologico è disposto a spendere di più nell’acquisto. «Il marchio biologico – sottolinea Silvia Zucconi, insight coordinator Wine Monitor Nomisma – è indubbiamente un valore distintivo di grande successo, non solo per l’alimentare, ma anche per il vino. La qualità dei vini biologici italiani ha un ottimo posizionamento anche all’estero e ci aspettiamo che queste tendenze vengano confermate anche con la prossima vendemmia».