Quella del Soave è la prima doc italiana ad aver ottenuto il riconoscimento di “Paesaggio rurale di interesse storico” entrando a far parte del “Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali” istituito dal Ministero delle politiche agricole e forestali nel 2012. L’Osservatorio nazionale del Paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali, istituito nello stesso anno dal Ministero, ha ora accolto la candidatura della denominazione veronese dopo aver analizzato 123 zone produttive dell’agroalimentare e dopo aver considerato 35 candidature. Così la dicitura “Le Colline vitate del Soave” è entrata nel registro dei paesaggi nazionali considerati patrimonio storico-rurale d’Italia assieme al Conegliano Valdobbiadene e al Parco Rurale del Paesaggio Appenninico di Moscheta.
«Il rapporto tra custodia del paesaggio e sviluppo dell’agroalimentare – ha affermato il Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina – è una grande sfida che passa anche attraverso iniziative come questa. I territori hanno un ruolo cruciale: qui è racchiuso tutto il valore di quelle tipicità che raccontano il saper fare italiano, sinonimo di eccellenza nel mondo. Tutelare i paesaggi rurali vuol dire puntare su un’agricoltura sostenibile. Un tema che ha animato il dibattito nei sei mesi di Expo Milano e che è da sempre al centro della nostra politica di Governo». I paesaggi iscritti potranno anche godere di specifiche misure di sostegno dei Programmi di Sviluppo Rurale Regionale.