L’indagine è stata svolta in quattro Paesi europei nell’ambito del programma europeo di contrasto alla contraffazione farmaceutica “Fakeshare II”, coordinato dall’Agenzia italiana del farmaco e cofinanziato dall’Unione europea. Ha interessato Italia, Spagna, Portogallo e Regno Unito ed ha coinvolto un campione di 4 mila persone. Il risultato dice che in Italia più di una persona su quattro ha acquistato almeno una volta un farmaco online; questa percentuale scende in Spagna a meno di una su 10. Circa il 13% degli italiani si è inoltre dichiarato propenso ad acquistare in futuro un medicinale tramite internet, mentre tra i portoghesi non si va oltre al 6% della popolazione.
Bisogna subito specificare che non tutti gli acquisti su internet sono a rischio: i farmaci che si possono acquistare nelle farmacie e nei punti vendita abilitati sono invece controllati in tutto il loro cammino, dalla produzione fino al consumo da parte del paziente. Hanno il dosaggio corretto, gli ingredienti sono approvati dagli enti che tutelano la salute pubblica.

Il rischio della contraffazione è molto elevato e pericoloso fuori dai canali regolamentati

È fuori dai canali ufficiali che il rischio di incappare in farmaci contraffatti è elevato: l’Organizzazione mondiale della sanità stima in 5 miliardi di dollari il mercato della contraffazione farmaceutica. Spiega Federfarma in cosa consiste la contraffazione: in un caso su tre i farmaci non contengono alcun principio attivo, il 20% ne contiene quantità non corrette, mentre addirittura nel 21,4% dei casi è composto da ingredienti sbagliati e l’8,5% ha alti livelli di impurità e contaminanti.
Quindi, uso di sostanze impreviste, dosaggi sballati, utilizzo di eccipienti o ingredienti pericolosi, di scarsa qualità o contaminati, errato confezionamento del farmaco con conseguente alterazione delle proprietà: questi i rischi ai quali si espone chi compra fuori dalle strutture che anche su internet sono ufficiali e regolamentate, nel rispetto di tutte le cautele prescritte dalla legge.