Per salvare eccellenze dell’agroalimentare mediterraneo quali pasta, olio d’oliva e vino dall’impatto dei cambiamenti climatici nasce un’alleanza fra scienziati e grandi imprese. Si chiama “Med-Gold – Oro del Mediterraneo” ed è un progetto europeo di ricerca dedicato a vite, olivo e grano duro, minacciati dall’invasione di specie dannose e dal rischio di eventi atmosferici estremi, per effetto del climate change.
Il progetto è coordinato dall’Enea ed ha come partner industriali Barilla per la pasta, la spagnola DCoop per l’olio d’oliva e la portoghese Sogrape Vinhos per il vino. È finanziato dall’Unione europea con 5 milioni di euro e prevede la realizzazione di servizi climatici altamente specializzati per ognuna di queste colture, con indicazioni per ottimizzare le tempistiche e le tecniche agricole in relazione all’impatto del riscaldamento globale.

Migliorare le previsioni meteo permetterà di lottare contro il riscaldamento globale

«Questa nuova tipologia di servizi climatici per l’agricoltura – spiega Alessandro dell’Aquila, ricercatore del Laboratorio Modellistica climatica e impatti, una delle strutture Enea coinvolte nella realizzazione del progettoconsente di fornire informazioni ‘su misura’ e di agire su un arco temporale anche pluridecennale, rispetto alle attuali previsioni meteo che non vanno oltre i 2-3 giorni – continua dell’Aquila – anche per valutare elementi come le rese agricole, misurare le potenzialità di adattamento e aumentare la resilienza del sistema agroalimentare mediterraneo rendendolo più competitivo ed efficiente».
«Con Barilla lavoreremo per capire l’impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione di grano duro e le ricadute in termini di qualità e prezzo – spiega Luigi Ponti del Laboratorio Sostenibilità, Qualità e Sicurezza delle Produzioni Agroalimentari Enea l’innalzamento delle temperature sta impattando anche sulle interazioni tra l’olivo e la mosca delle olive, alterando l’economia olivicola nonché la resa della coltura. Sapere in anticipo se la prossima stagione sarà molto calda e siccitosa o al contrario mite e umida consentirebbe a chi produce olio d’oliva di mettere in atto le contromisure necessarie».