Il popolo americano dei fast food non ama le etichette alimentari e nella scelta dei cibi, non si basa sull’apporto calorico che campeggia obbligatoriamente sulle confezioni, ma sceglie esclusivamente in base al proprio gusto. Lo dimostra una ricerca svolta in undici catene di fast food della città di New York e pubblicata online sulla rivista “British Medical Journal”. Lo studio dimostra che solo una persona su sei legge i dati sulle calorie e gli ingredienti, anzi questi vengono quasi considerati alla stregua di un elemento “decorativo” del packaging. Chi invece legge, sceglie opta per la cosa più “sana” tra quelle proposte.
Gli studiosi hanno dimostrato che si sceglie dopo aver dato un occhio a quanto riportato sulle etichette anche in base a dove ci si trova: da Mc Donald’s McDonald’s, Kfc e da Au Bon Pain, ad esempio, si è più portati a farlo (anche se nel complesso le calorie ingerite rimangono le stesse per i circa 8mila clienti esaminati) rispetto che da Subway, dove il numero di calorie ingerite ha addirittura subito un’impennata (17,8%). Questo nonostante l’obbligo che vige negli usa dal 2007 di rendere noto ai clienti dei fast food l’apporto calorico dei cibi che mangeranno, rendendoli in qualche modo più consapevoli.
Il motivo? Starebbe, secondo lo studio, nella maggiore possibilità di scelta. In sostanza si è più portati a scegliere il cibo meno calorico in assoluto se se ne hanno diversi a disposizione.
La soluzione, quindi, spiegano gli studiosi, starebbe nell’incentivare i clienti a mangiare sano offrendo loro un menu il più possibile variegato e salutista. “Maggiori cambiamenti nel menu sono più importanti che le etichette” spiega la dottoressa Susan Jebb dal Centro di Nutrizione umana MRC di Cambridge in un editoriale di corredo alla presentazione della ricerca.